Visita guidata di Venafro

Visita guidata di Venafro: perché scegliere Venafro

Il paese di Venafro viene spesso considerato la “Porta del Molise” perchè la sua posizione ne fa un luogo ideale per avvicinarsi a questa regione dal versante tirrenico. Sotto il punto di vista turistico il paese ha moltissimo da offrire, mai come in questo caso per tutti i gusti. Si va dai resti romani dell’Anfiteatro e il museo archeologico, al medioevo con il castello Pandone ed il centro storico, fino alla Seconda Guerra Mondiale con il Museo Winterline ed il Cimitero Francese di Venafro

Visita di Venafro: l’anfiteatro romano e le altre bellezze del paese

Nella parte bassa del paese, non lontano dalla stazione ferroviaria immerso tra basse case, l’anfiteatro romano di cui si riconosce bene l’arena, ora diventata uno splendido prato ellittico e le case tutte attorno che sorgono sulle sostruzioni dove sedevano gli spettatori. Due piccole stanzette all’interno di una casa medievale ospitano una mostra per spiegare la struttura dell’anfiteatro e cio’ che e’ arrivato fino a noi. A poca distanza dal teatro, vicino ad un ameno laghetto, una splendida palazzina Liberty che un tempo fungeva da centrale idroelettrica, ma che ora ospita un centro polivalente. Sempre spostandosi verso la parte alta del paese si incontrano molti edifici sacri, come la concattedrale di S. Maria Assunta costruita sui resti di un tempio pagano

Guida turistica di Venafro: la cattedrale

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Visita di Venafro: la Concattedrale di Santa Maria Assunta

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Guida turistica di Venafro: il museo archeologico

Nel Monastero di Santa Chiara viene ospitato il museo archeologico dell’antica Venafrum, che partendo dal periodo sannitico arriva fino al medioevo. Sono qui custoditi due pezzi davvero straordinari, due eccezionali fiori all’occhiello del Molise: la celebre statua chiamata “Venere di Venafro” e gli “Scacchi di Venafro“, una scacchiera i cui pezzi furono realizzati 1000 anni fa e sono considerati tra i piu’ antichi d’Europa. Di particolare pregio sono i ricordi provenienti dal complesso monastico di San Vincenzo al Volturno.

Il museo winterline di Venafro

Poco piu’ in su, sempre salendo verso il castello, poco distante nascosto dietro un grande portone del centro storico, il museo della Seconda Guerra Mondiale Winterline, ad illustrare gli avvenimenti che investirono questa zona negli ultimi mesi del 1943. Foto d’epoca, reperti , divise, armi, dei vari reggimenti e di molte nazionalita’ diverse’ trovano spazio in questo museo privato imperdibile per gli appassionati. A poca distanza dal centro, il cimitero Francese che ospita le tombe dei soldati francesi e coloniali che sconfissero i tedeschi sulla linea d’Inverno e la linea Gustav.

Venafro

Il castello Pandone di Venafro ed i cavalli di Venafro

Lasciato per ultimo il Castello Pandone di Venafro e’ diviso in due sezioni, il museo nazionale dell’arte pittorica che raccoglie opere dal periodo paleocristiano a quello moderno, mentre la sezione piu’ stupefacente e’ senza dubbio quello delle stanze affrescate da Enrico Pandone.

Guida turistica di Venafro: il castello Pandone ed il suo fossato

Il castello PANDONE di Venafro fu realizzato al limite della cittĂ  romana sul colle chiamato Leonardo, probabilmente per la sua posizione elevata sull’Alta Valle del Volturno e per la compattezza della roccia. La costruzione fu iniziata attorno al X secolo durante la dominazione longobarda come un castello-recinto munito di un”alta torre con muri spessi 2 metri, ed una rete di torri tra cui la famosa Torricella di Venafro. L’aggiunta delle altre tre torri di deve ad un periodo successivo, quello dei Durazzo nel 1400, in cui fu realizzata anche la merlatura per proteggerne le basi dai colpi di artiglieria. Bisogna aspettare il 1500 per avere la trasformazione in una residenza affrescata ad opera di Enrico Pandone.

Visita guidata di Venafro: il dominio della famiglia Pandone

Per quanto riguarda il periodo della famiglia Pandone, essa aggiunse i famosi affreschi, il loggiato, forse ad opera di Mastro Gaspare di Venafro, attivo anche a Montecassino con Sangallo il Giovane, ed il giardino diviso in tre gradoni, ormai proprietĂ  privata. Si accedeva al castello attraverso 2 ponti allora levatoi, uno piĂą piccolo per la guarnigione ed uno imponente per i signori del castello, da dove si passa ora. Prima di accedere al grande cortile si passa in un androne con i graffiti dei prigionieri e in alto il grande simbolo araldico della famiglia Lannoy, originaria del Belgio a cui si devono le grottesche della sala del teatrino. Essi ottennero il castello dopo la caduta in disgrazia dei Pandone e lo tennero per circa 50aa.

Il castello Pandone di Venafro: il cortile

Il cortile del castello presentava un ampia cisterna, raggiungibile da tre punti diversi del castello per l’acqua piovana, e poi tutta una serie di depositi di merci, forni e cucine. Per accedere ai piani superiori i signori percorrevano lo scalone sulla cui sommitĂ  appaiono ancora lo stemma della famiglia Di Capua e sulla sinistra i Pandone. Proprio sulla sommitĂ  cominciano ad apparire i primi dei 20 cavalli ancora conservati nel castello. In questo caso, solo i graffiti preparatori della decorazione, poichĂ© i cavalli furono scalpellati via. Sono gli unici cavalli al galoppo del castello. Gli unici rimasti integri sono solo 9.

I cavalli di Venafro

Sulla destra del pianerottolo si entra nella zona privata della famiglia Pandone, caratterizzata da questi particolari affreschi. La fascia floreale in alto Ă© stata aggiunta nel 1700 dai Di Capua. I cavalli sono raffigurati con sella e finimenti, ed attaccati ad un chiodo virtuale si trovano i morsi. In basso le didascalie dei cavalli con nome, razza, etĂ  ed in alcuni casi anche il nome della persona a cui fu regalato. In una stanzina sulla sinistra gli unici cavalli da passeggio, caratterizzati da finimenti adatti a calzature leggere. Accanto ai cavalli in alto una strana ruota ancora da interpretare.

Visita guidata di Venafro: i cavalli regalati

La stanza piĂą grande doveva essere lo studiolo di Enrico Pandone, con un enorme cavallo dipinto in posizione preminente, il San Giorgio che fu da lui regalato all’imperatore Carlo V per ringraziarlo di avergli dato la contea di Boiano. Accanto a questo cavallo, quello donato a Ferdinando d’Aragona Duca di Calabria, e poi quelli donato ai Caracciolo, nobile famiglia napoletana ed ad Annibale Pignatelli, uomo di fiducia dell’imperatore. A seguire la sala del teatrino, realizzato sfondando una parete per creare delle finte cortine settecentesche, con in alto delle grottesche realizzate dalla famiglia Lannoy con al centro il proprio stemma.

Guida turistica di Venafro: le sale dipinte

La sala seguente detta dello zampognaro presenta affreschi realizzati dalla famiglia Di Capua per rendere preziosa la residenza in cui Giovanni di Capua avrebbe dovuto vivere con sua moglie Vittoria Piccolomini. Il matrimonio non avvenne mai per la morte prematura di Giovanni. L’ultima sala Ă© quella delle feste, con la fascia alta decorata dai Di Capua con motivi campestri, mentre nelle pareti rimangono tracce di cavalli ed i simboli araldici dell’imperatore Carlo V e della famiglia Pandone. Salendo poi su per la scala e passando nella loggetta si entra nella sezione dedicata alle opere d’arte conservate.

Venafro

Guida turistica di Venafro: la collezione del castello Pandone

Nella prima sala colpisce subito il Polittico della Passione, un opera del 1400 realizzata in Inghilterra in alabastro. Non si conosce come disattivata a Venafro, ma fu a lungo conservata nella chiesa dell’Annunziata. Sono rari i politici di questa fattura in Italia, perfettamente conservati come questo. Una caratteristica che salta subito all’occhio Ă© il colore dei personaggi buoni, chiari, con sfumature dorate, mentre e cattivi hanno volto e mani nere. Il Polittico fu rubato nel 1979 ma fortunatamente recuperato.

La seconda sala dedicata alla sacralitĂ  ospita una splendida tela raffigurante la Madonna del Carmine tra i santi Angelo da Gerusalemme e Alberto degli Abati, 2 Carmelitani.

Visita guidata di Venafro: Robert Capa ed il resto della collezione

Di seguito alcune opere 700esche dello scultore Di Zinno che ha realizzato a Campobasso nel 1700 le macchine dei misteri, e la sezione dedicata ai bozzetti ed inchiostri realizzati ad Oratino per una committenza locale. La sala successiva Ă© dedicata ai seguaci del Caravaggio ed i loro giochi di luce, per passare alle nature morte ed ai paesaggi. Una sala in particolare Ă© dedicata ad una foto di Robert Capa scattata nel 1943 a Venafro ad una ragazza locale ed Ă© una preziosa testimonianza del periodo della Seconda Guerra Mondiale sulla linea Invernale.

Guida turistica di Venafro: i consigli della guida turistica

La visita guidata con una nostra guida turistica di Venafro comprende:

  1. Visita al castello Pandone di Venafro (Biglietto euro 4, chiuso il lunedi)
  2. Visita del museo Winerline (Donazione di 5 euro a persona, visita su appuntamento)
  3. Visita della Concattedrale
  4. Visita del Cimitero Francese di Venafro (aperto solo di mattina durante la settimana)
  5. Visita al Museo Archeologico di Venafro (Biglietto integrato con il castello)
  6. Visita dell’ Anfiteatro Romano
  • Venafro puo essere raggiunta sia con la macchina, che con i bus turistici senza speciali limitazioni. Inoltre la stazione ferroviaria e’ nel centro citta.
  • La visita richiede tratti a piedi non troppo impegnativi, a volte lievemente in salita, ma sempre su fondo asfaltato.

 


Tour: Visita guidata di Venafro

Visita guidata di Venafro con una guida turistica

SKU del prodotto: Venafro

Brand di prodotto: Monte Cassino War Tours

Valuta del prodotto: EUR

Prezzo del prodotto: 140

Prezzo valido fino a: 30-12-2040

Prodotto in magazzino: InStock

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