Anna Priora guida di Montecassino: Il mistero francese delle reliquie di San Benedetto

Guida di Montecassino

Guida di Montecassino: le domande dei Francesi

Tutte le volte che accompagno in veste di Guida Turistica un gruppo Francese presso il Monastero di Montecassino, mi aspetto una delle domande più ricorrenti tra i Francesi: “Ma le reliquie di San Benedetto non sono conservate in Francia?” Quest’anno, dopo aver letto vari libri sull’argomento, sono andata di persona in Francia ad indagare ed ora vi riferisco le tesi dei Francesi su questo argomento scottante.

Guida di Montecassino: il mistero delle reliquie

L’Abbey de Fleury si trova a Saint-Benoit-sur-Loire nel centro della Francia ed ospita dal VII secolo le reliquie di San Benedetto da Norcia, sebbene questo territorio sia stato al centro della invasione Normanna del IX secolo, e soprattutto della sanguinaria rivoluzione francese. Naturalmente la questione sulla veridicità delle reliquie si basa non solo sull’osservazione dei resti mortali del Santo, ma anche sulle testimonianze scritte, divise in prove liturgiche e narrative sia Italiane che Francesi. Cosa dicono i nostri cugini francesi? I libri liturgici delle abbazie Francesi che si estendono su una vasta area che va dalla Senna e dal Reno fino al Nord Italia, hanno cominciato dal IX secolo a festeggiare tre giorni particolari per ricordare il Santo.

Il mistero delle reliquie: le date ricordate dai Francesi

La prima data e’ quella del 21 marzo, giorno in cui secondo la tradizione San Benedetto sarebbe morto a Montecassino, il 4 dicembre giorno in cui le sue reliquie sarebbero state traslate a Fleury e l’11 luglio, quando le reliquie furono portate in Francia nella nota abbazia nel loro posto definitivo. Quindi a partire dal IX secolo tutte le chiese dell’impero carolingio festeggiavano l’importante data della sepoltura in Francia del corpo del Santo, avvalorando cosi’ la tesi che le reliquie originali fossero proprio li. In aiuto a questa tradizione liturgica, vengono anche due fonti narrative di grande importanza.

Le reliquie: il racconto del furto

Per esempio il Codex Monacensis, oggi conservato a Monaco, che riporta un racconto anonimo del VIII secolo, in cui un uomo presente al salvataggio delle reliquie racconta quanto accaduto. Il racconto e’ piuttosto generico, ma e’ anche molto interessante. C’era in Francia un prete che seguendo gli insegnamenti del proprio abate decise di partire per l’Italia e di andare nei luoghi dove San Benedetto era vissuto a sud di Roma.

Montecassino non c’è piu.

Al suo arrivo non riusci’ a trovare il monastero, tanto era stato raso al suolo, fino a che un abitante del posto glielo indico’. Dopo 5 giorni di ricerche, fu in grado di trovare una lastra di marmo e sotto vi trovo’ le reliquie di San Benedetto e Santa Scolastica. Le ripose sparpagliate in un lenzuolo e si preparo’ a trafugarle verso Fleury, dove arrivarono sane e salve. Qualche decennio dopo, il testo viene ripreso e copiato su tanti manostritti nella Historia Translationis di Adreval, monaco di quel monastero ed uno dei suoi manoscritti viene posto proprio nella sepoltura del Santo, insieme alle reliquie.

Guida di Montecassino: la testimonianza di Paolo Diacono

Se i testi Francesi potrebbero essere considerati scritti ad arte per avvalorare le origini delle reliquie, dobbiamo tener presente che alcuni testi italiani, completamente indipendenti dalla tradizione Francese, citano lo stesso avvenimento.Il libro più importante e’ la storia dei Longobardi di Paolo Diacono, monaco di Montecassino di origine longobarda, che riporta una sua testimonianza dell’epoca: alla morte del Duca Romualdo nel 687, alcuni Francesi venuti da Mans e Orleans portarono via le reliquie del Padre Venerabile e di sua sorella Scolastica, ma lascia intendere che alcune di loro siano rimaste in loco.

I documenti non mancano

Il secondo documento ancora piu’ importante e’ di genere diplomatico, perchè e’ una richiesta del 751 di Papa Zaccaria su imput dell’Abate del tempo e di Carlomanno, fratello di Pipino il Breve divenuto monaco a Montecassino, per avere indietro le reliquie portate vie in gran segreto. La risposta di Fleury fu naturalmente un netto rifiuto e Montecassino ed i suoi monaci dovettero accontentarsi delle poche reliquie rimaste.

Fleury e le reliquie: le prove archeologiche

A suffragare tutto cio’ nel 1957/58 furono fatti degli scavi archeologici nella chiesa di Santa Maria e furono trovate una serie di sepolture, tutte poste attorno all’altare e tutte orientate verso est. Poichè una di queste sepolture ha conservato una croce tipica del VII secolo, si e’ pensato ad una Tumulatio Ad Sacrum, cioe’ un cimitero posto attorno al luogo dove era stato sepolto il Santo, ed in questo caso, essendo la sepoltura in chiesa vietata a quel tempo, il Santo doveva essere particolarmente venerato per contravvenire a questo divieto

Quello strano spazio….

inoltre le ricerche hanno evidenziato una decorazione tondeggiante di mosaico su più livelli, con al centro uno spazio incavato con carbone di legna, usato al tempo per assorbire l’umidità.Questo strano spazio occupa proprio il centro del transetto, il luogo dove i monaci mettevano quindi un oggetto prezioso, che secondo la tradizione sarebbe stato il corpo di San Benedetto, deposto sul terreno e sormontato da uno splendido mausoleo.

Le reliquie di San Benedetto: le vere reliquie sono a Montecassino

Ma le ossa? che cosa dicono le ossa? Certo che lo studio delle ossa potrebbe dirimere la disputa, ma la questione e’ ben più complicata , e ne parlerò in un prossimo articolo… sempre che non decidiate nel mentre di assoldarmi come Guida Turistica di Montecassino