Cimitero Francese di Venafro

Cimitero Francese di Venafro

Visita al cimitero Francese di Venafro

All’uscita di Venafro in direzione Isernia, lungo la strada principale, il cimitero militare Francese di Venafro si estende su circa 70.000 metri quadri. Una visita al cimitero militare Francese può essere un ottimo completamento di una visita guidata di Venafro. Il memoriale di Venafro fa parte dei 3 cimiteri Francesi ancora presenti sul territorio Italiano, dopo la chiusura di quello di Milano, ed è per numero di soldati ricordati il piú grande sul nostro territorio.

Il cimitero Francese Militare di Venafro: i Morti per la Francia

Sulle destra della strada una grande lapide ricorda il nome delle divisioni li ricordate , mentre di fronte si estende il cimitero vero e proprio. Nel cimitero Militare Francese di Venafro ricorda 6 militari , di cui solo una piccola parte Francesi, poiche’ il numero piu’ apprezzabile di loro erano di origine Marocchina, Tunisina o Algerina. La loro presenza nell’esercito Francese era dovuta al fatto che questi paesi erano a quel tempo delle Colonie francesi, e quindi questi uomini furono aruolati nell’esercito della Francia Libera per combattere in Europa contro i soldati Tedeschi ed Italiani dell’Asse.

Visita al cimitero Francese di Venafro: i particolari della costruzione.

Il cimitero di Venafro fu costruito tra Settembre 5 e dicembre 6, su un terreno offerto dall’Italia a questo scopo alla Francia, e fu realizzato dal Genie Militaire Francais. Essi dovettero fare attenzione all’orientamento delle tombe bianche rispetto al sole, in ottemperanza delle regole Islamiche che vogliono le lapidi rivolte verso est…. La realizzazione del cimitero di Venafro, come anche degli altri di necessario per raccogliere le sepolture che erano state sparse in ben 55 cimiteri temporanei sul suolo Italiano, ed in particolare nel nostro territorio sul Belvedere, lungo il fiume Garigliano e i monti Aurunci. In questi luoghi persistono oggi piccoli monumenti dimenticata ricordo delle sepolture temporanee

Visita al cimitero Francese di Venafro: la zona cattolica.

Entrando nel cimitero, la prima area che si incontra e’ quello dei militari Francesi, raccolti intorno alla Cappella che contiene la storia delle Battaglie dell’Esercito Francese. Sulle loro tombe, una latide fatta a crce, con il nome di ogniuno, il ruolo che ricopriva nell’esercito, e la data della morte.Dopo la Cappella si intravvede un Minareto.

Visita al cimitero Francese di Venafro: la zona musulmana

Tutto attorno c’e’ la zona con i caduti di religione mussulmana , contrassegnati in quessto caso da una lapide tondeggiante. Anche in questo caso sulla pietra pianca e’ presente in nome del caduto, , il suo ruolo nell’esercito Francese, e la data della morte avvenuta in nome della Francia. Nel minareto vi sono tombe, una dedicata al milite ignoto, le altre tre, con nome, grado e data di morte, onorano un soldato per ogniuna delle tre nazionalita’ maggiorm,ente rappresentate.

Visita al cimitero Francese di Venafro: le altre religioni.

Nel punto piu’ lontano dall’entrata, in fondo al cimitero, abbiamo i militari appartenenti a religioni diverse, come quella Ebraico ed Animiste, tipiche del Senegal, e della Costa D’Avorio. Le loro lapidi sono caratterizzate da una stella a sei punte per gli Ebrei, e un sole stilizzato per gli animisti. Dopo la chiusura del cimitero Francese di Milano, una parte delle sepolture sono passate a Venafro, e si è deciso in occasione di questi lavori, di realizzare due muri con la lista dei dati morti in battaglia ma rimpatriati, così come desiderato dalle familie

Cimitero Francese di Venafro: consigli per la visita

La visita guidata del Cimitero militare Francese di Venafro può essere fatta dopo aver visitato l’abbazia di Montecassino ed il Museo della Guerra Winterline di Venafro. Non ci sono costi d’entrata né di parcheggio, ma gli orari di apertura al pubblico sono molto limitati. Il Cimitero Militare Francese è aperto solo di mattina durante la settimana e rimane chiuso sia il Sabato che la Domenica. Non esistono aperture straordinarie se non scrivendo all’Ambasciata ed avendo tanta pazienza.